Dal diario di Mencarelli Maria Beatrice
Sabato 18 maggio 2002
E’ morto don Giovanni Ciriscioli.
Un grande dolore, un senso di vuoto e di smarrimento.
Don Giovanni è stato il mio padre spirituale, la persona che mi ha visto crescere e sapeva tutto di me.
Sapeva tutto delle nostre famiglie; ogni volta che andavo a confessarmi mi incoraggiava, ricordava mio padre, il suo orgoglio per noi; diceva che sicuramente lui e mamma ci seguivano dal cielo.
Ora siamo di nuovo senza un padre.
Già ci sentivamo orfani per la perdita, l’11 ottobre 2001, di don Giuseppe Carloni -più di 40 anni nella nostra Parrocchia, morto in mezzo alla sua gente, durante il pellegrinaggio annuale parrocchiale a Loreto-.
Allora ci fu un momento di grande smarrimento quando a Bellocchi giunse la notizia. Ma rimaneva don Giovanni e attorno a lui ci stringemmo!
Ora ci rattristava prendere atto che per le esequie di don Giovanni il Vescovo non avesse previsto un momento a Bellocchi, dove lo sentiamo nostro, dove gli siamo riconoscenti per gli anni passati con noi, per i suoi sorrisi timidi, le sue delicate parole d’affetto e di incoraggiamento e per aver continuato fino alla fine a presenziare le nostre funzioni perché diceva “un prete non va in pensione”.
Per due giorni l’abbiamo seguito: a Rosciano alta, dove era prevista la veglia funebre nella nuova chiesa delle Benedettine; a Fano dove si è tenuto il funerale solenne in Cattedrale,
Gli siamo stati vicino come ad uno di famiglia; ma voglio ricordare il commovente momento del passaggio del feretro a Bellocchi, nel tragitto verso il cimitero di S. Giorgio, dove è sepolto anche don Giuseppe.
Improvvisamente è stata comunicata una sosta, non prevista, strappato all’ultimo minuto al cerimoniale, forse in considerazione del dolore dei parrocchiani che non avevano potuto recarsi a Fano e che lo reclamavano per qualche ora nella nostra Chiesa. Alle tre del pomeriggio si è diffuso il passa parola: il corteo funebre avrebbe sostato per qualche minuto sul piazzale antistante la chiesa di Bellocchi.
Subito tanta gente si è raccolta lungo la I Strada, dall’ingresso del paese fino alla Croce.
L’incontro sul piazzale è stato breve, ma commovente: una preghiera, una richiesta di protezione dal cielo; poi tanti in macchina dietro il feretro fino al piccolo cimitero sulle colline, dove abbiamo partecipato all’ultimosaluto.
E’ stato commovente ritrovarci lì fra paesani, come dei reduci che si fanno coraggio dopo una tragedia. Prima di tornare al piano, siamo passati a salutare e pregare davanti alla tomba di don Giuseppe Carloni.
Queste le parole dei parrocchiani sul cartello funebre
E’ un altro addio, un altro dolore…
Don Giovanni, padre e fratello, c’hai donato il tuo sguardo limpido, il tuo cuore generoso e sensibile, le parole chiare e sapienti che ci penetrano nell’intimo, comprensione e perdono per le nostre fragilità.
Ci hai chiamati con il tuo esempio alla speranza, alla fiducia, all’impegno instancabile e gratuito.
Per la tua vita e la tua presenza tra noi ti rendiamo grazie…
Risplenda ora la tua luce davanti a Dio che vede le tue opere buone.
Comunità di S. Sebastiano in Bellocchi